"I figli sono delle madri"
Giovanni
Essere madre significa fondamentalmente informarsi.
Informarsi per vincere i dubbi.
Informarsi per fare del proprio meglio.
E infine informarsi per sopravvivere.
Internet è sicuramente un luogo vasto dove cercare informazioni.
E il più delle volte che navigo alla ricerca di ciò che mi preme, mi imbatto in forum astrusi in cui madri ancor più astruse scrivono lettere disperate che in tutta onestà suscitano la mia ilarità.
La maggior parte di queste accorate richieste di aiuto riguardano il sonno dei bambini.
Alcune madri per esempio lamentano che i figli dopo i primi 3 mesi di vita in cui dormivano dalle 22 alle 7 del mattino improvvisamente intorno al quinto mese "smettono di dormire" e si svegliano alle 4 di notte(!!!).
Altre invece si lagnano del fatto che i figli alle 7 di sera piangono un po' per le coliche mentre prima dormivano anche di giorno costantemente.
Altre ancora rischiano di cadere in una depressione post partum perchè il bebè appena messo nella sua culletta inizia a piangere disperatamente e si rivolgono al pediatra perchè consigli loro qualche rimedio miracolistico da somministrare al pargolo di turno per insegnargli a "fare il bravo".
Vorrei che queste madri leggessero quanto ho da raccontare, almeno per consolarsi o - per lo più - per sentirsi fortunate. Perchè di ciò si tratta.
Mio figlio per i primi 3 mesi e mezzo della sua vita ha dormito una media di circa 5 ore al giorno.
E noi con lui.
Sì, avete letto bene: 5 ore nell'arco delle 24.
Per il resto del tempo piangeva. O si lamentava. O rideva.
Vie di mezzo nessuna.
Vie di mezzo nessuna.
Tutto ciò nonostante lo tenessimo costantemente in braccio e lo consolassimo in tutti i modi che conoscevamo.
Si pensava fossero coliche (che - se avete letto il fantastico libro di Gonzales "Un dono per tutta la vita" - ora sapete non esistere, se non in casi davvero isolati).
Io e il padre abbiamo passato giornate e serate intere a confortarlo, dondolandolo quando appoggiato al braccio destro, quando appoggiato al braccio sinistro, o facendogli fare lunghe passeggiate all'interno della fascia elastica a contatto col corpo.
Tutto questo senza raggiungere alcun risultato.
Dopo giornate siffatte iniziavano le notti.
E lì veniva il bello.
Io mi alzavo una media di 3/4 volte per notte.
Per cambiargli il pannolino, per cercare di calmarlo, perchè non ne potevo più di stare a letto senza riuscire a chiudere occhio o perchè il mal di schiena mi totorturava ferocemente.
In tutto ciò va considerato anche che io non ho ricevuto l'aiuto di nessuno, a parte del mio compagno.
Abito lontana dalla mia famiglia e quindi ho gestito casa, bambino e adattamento psicologico completamente da sola.
C'è da notare poi che il pargolo ha cominciato presto a dormire con noi: era impensabile per me consolare mio figlio per tutta la notte alzandomi ogni ora per allattare (oltre le alzate di cui ho già accennato).
Non sarei sopravvissuta ad una stanchezza simile neanche per una settimana.
Ovviamente queste scelte sono state operate lottando contro le comuni tendenze dell'accudimento, che si materializzavano nei consigli dei più che suggerivano di volta in volta la "ricetta vincente" per accudire il pargolo.
Quando mi apprestavo a prenderlo in braccio mentre piangeva mi appariva in forma di fumo come in una visione il volto del pediatra, o della suocera o della conoscente che - con piglio severo - mi redarguiva violentemente:
PAPE SATAN! SATAN ALEPPE!
DEPONI IL PARGOLO IMMANTINENTE!
Non sai tu forse che se lo prendi in braccio
non lo toglierà più il bel viziaccio?
E cosa pensi di fare, di dargli la tetta?
Vedrai come cresce se non mi dai retta!
Un avido mostro alleverai tra le mura
e la casa sarà presto la tua sepoltura.
Lascialo piangere, vedrai che polmoni!
Giù nel lettino come i bimbi buoni.
Per consolazione un succhietto ben presto
dovrai lesta comprare domani, del resto
non c'è nessun male in un ciuccio tornito,
è pur sempre meglio di un capezzolo intriso
di latte e d'amore, di tua frustrazione:
la vita continua, su presto, AZIONE!
Posa quel cucciolo, metti le zeppe,
PAPE SATAN! SATAN ALEPPE!
Tutto questo è durato fino a marzo.
Intorno al 4° mese sembrava che le cose andassero meglio.
Ha cominciato a dormire la notte svegliandosi solo 3/4 volte per la poppata.
Ha iniziato a fare pisoli diurni (che a me son sembrati un vero miracolo!!!).
Non ha più avuto coliche (solo perchè ho letto il libro di Gonzales consigliatomi dalla mia amica Marcella che colgo l'occasione di ringraziare di cuore).
Insomma... abbiamo cominciato tutti a vivere un pochino meglio.
E' rimasto comunque un bambino ad alto contatto: detesta stare nel passeggino, detesta stare in macchina.
La mia salvezza è stato acquistare il Buzzidil (http://www.buzzidil.com/) sempre dopo aver ricevuto una veloce consulenza sul portare da Marcella: da quel momento o è in braccio o è nel marsupio ed io posso in tal modo cercare di recuperare la funzionalità dei miei arti superiori.
Sì, perchè oltre all'endemica mancanza di sonno, bisogna considerare che io è dalla nascita del pargolo che dormo o sul fianco destro o sul fianco sinistro.
Avete idea?
L'osteopata è diventato il mio migliore amico.
E anche l'unico momento della settimana in cui posso stare un'ora da sola, sdraiata su un lettino in posizione supina.
E' da pazzi pensare che io debba PAGARE per stare da sola. Ma così è.
Ora... da circa una settimana a questa parte PARE (perchè la certezza in queste cose non te la da nessuno) che il pargolo stia iniziando la fase "Mi scappa il dentino": sbava come un lama, morde qualsiasi cosa gli capiti a tiro e soprattutto rugna, rugna ininterrottamente per tutta la giornata.
C'è da dire che un miglioramento c'è stato. Fino ai 4 mesi urlava, ora mugugna.
In più: ci si avvicina al 6° complemese e lui cosa fa, non pago delle gengive dolenti?
Si fa venire un bello scatto di crescita: quindi le poppate notturne da 3 che erano sono diventate repentinamente 7, 8, non so nemmeno io esattamente.
So solo che la mattina mi sveglio ("mi sveglio" in realtà fa un po' ridere.... come fa a svegliarsi una persona che non ha mai dormito???) con la sensazione che qualcuno durante la notte mi abbia picchiato pesantemente, con cattiveria, senza risparmiare le forze.
Voi direte: ma come si fa a non diventare matti in questo modo?
Non diventi matta solo perchè quando guardi tuo figlio che - a parte piangere o mugugnare - non fa altro che sorridere capisci che qualcosa di buono la stai combinando.
Non sai nemmeno tu come.
E' l'istinto, il nostro essere mammiferi, qualcosa di ancestrale insito nel nostro cervello primordiale.
O sono gli ormoni.
Che poi è la stessa cosa.
Che poi è la stessa cosa.
Mio figlio ride sempre. Sorride sempre.
Anche mentre dorme. Probabilmente perchè sogna la tetta.
Ora, ciò detto, vorrei tornare alle madri "disperate" perchè il figlio si sveglia alle 5 del mattino e - come ho letto DAVVERO - vorrebbero tanto dargli un farmaco per farlo dormire.
I figli non sono bambolotti.
Questo è un concetto che la maggior parte di noi IGNORA.
Ignora perchè il sistema intorno ci fa credere che un bambino dovrebbe nell'ordine:
- dormire a lungo quanto un adulto;
- dormire DA SOLO come un adulto (che poi un adulto non dorme da solo se è sposato o affini...);
- non disturbare troppo e se lo fa, lo deve fare ad orari precisi;
- piangere il meno possibile e SEMPRE per cause accertate;
- dare il meno fastidio possibile (come se si divertissero o provasse un piacere sadico nel piangere);
- dimostrare in sostanza un'autonomia degna di un quarantenne.
Ora mi dico: ma queste baggianate chi le ha inventate?
In quale mondo distorto, malato, privo di buonsenso ormai viviamo?
Chi ci ha insegnato in malafede a considerare i nostri figli BUONI o CATTIVI a seconda del fatto che dormano o meno, che piangano o meno, che stiano da soli o meno?
Pensate per un attimo ad un cucciolo di cane.
Quando nasce un cucciolo di cane, vi sognereste mai di allontanarlo dalla madre durante la notte perchè deve imparare a "dormire da solo" ? Lo obblighereste mai a poppare il latte ad orari precisi? Lo portereste immediatamente dal veterinario per farlo "sedare" se dovesse uggiolare se lasciato solo o se dovesse fare la pipì in casa?
No. Ovviamente.
Perchè per quanto riguarda un animale a nessuno verrebbe mai in mente di FORZARE LA NATURA.
Sarebbe un concetto folle, un concetto da malati mentali.
Già.
Però questo concetto lo applichiamo PERFETTAMENTE nei confronti dei nostri figli, che sono mammiferi esattamente come i cani.
Ossia.... hanno bisogno della mamma!
Ossia.... hanno bisogno della mamma!
Hanno bisogno di contatto, di calore, hanno bisogno di sentirsi accuditi e accolti e abbracciati, hanno bisogno di sentirsi amati.
Insegnargli a dormire da soli a 2 mesi non è un atto d'amore. E' una barbarie.
E pazienza se alcuni ormai nascono quasi "rassegnati" a sentirsi soli.
E lo fanno per giunta senza protestare.
E lo fanno per giunta senza protestare.
E' una barbarie in ogni caso.
Dire ad una madre che a 6 mesi deve smettere di allattare è una barbarie: perchè devo costringere mio figlio a separarsi da me per dargli una pappetta frullata?
I denti li ha? No.
Gli uomini primitivi avevano il frullatore?
No.
Allora - se la natura ha ragione - si suppone che il pargolo debba succhiare il latte fino a quando il suo corpo non sarà in grado di fare altrimenti.
E anche in seguito quando dovrà bere del latte, sarà meglio che usi quello artificiale pieno di chi sa cosa o che continui a bere quello materno che - scusate se è poco - è pure gratis???
Allo stesso modo andrà a dormire da solo quando la notte non gli farà più paura e porterà DENTRO di sè l'abbraccio della propria madre.
I bambini di oggi sono gli adulti di domani.
Un bambino lasciato crescere nell'isolamento, nella paura, nella solitudine, che adulto sarà?
Provate a domandarvelo.
Se - da adulti - mentre state piangendo perchè siete tristi o state male nessuna delle persone presenti in casa venisse a darvi conforto, voi come vi sentireste?
Capireste che quelle persone vi stanno spingendo a "cavarvela" da soli o vi sentireste rifiutati, abbandonati e ancora più tristi e ancora più soli e disperati di prima?
Eppure avete 30 o 40 anni.
Pensate un neonato come si potrebbe sentire in una simile circostanza.
In definitiva.
Mio figlio dormirà nel nostro letto fin quando lo vorrà.
Succhierà il seno fino a quando lo vorrà (come ha scritto una madre, non ho mai visto un ragazzo di 18 anni ancora attaccato al seno).
Piangerà fino a che non vorrà.
Ed io lo consolerò fino a quando ne avrà bisogno.
Solo così saprò che da grande sarà capace di amare e di rispettare se stesso e il prossimo: perchè dentro il suo subconscio, inciso a caratteri cubitali, ci sarà la CERTEZZA di essere stato rispettato, accolto, consolato, amato ogni giorno della sua vita.
Non mi sento "speciale" per questo.
Mi sento normale.
Ma - ahimè! - trovo che il 90% delle madri siano anormali, disfunzionali.
In parte non è colpa loro. In parte sì.
Informarsi è possibile per chiunque.
Non credere ciecamente a ciò che viene detto dal pediatra, dal farmacista o dall'opinionista di turno in tv è possibile.
Quello che fa la differenza è la VOLONTA' di informarsi, di prendersi carico delle proprie scelte, di assumersi responsabilità che per comodità nella nostra società siamo sempre più tentati di demandare ad altri, altri che però non potranno MAI sostituirsi a noi.
Noi siamo i genitori.
Nostra è la responsabilità di crescere figli sani, felici e consapevoli.
Il resto è Matrix.
La Dea dell'Ovest
PS: Di seguito troverete alcuni testi che ho letto in questi mesi e che hanno decisamente rivoluzionato il mio modo di vedere l'essere madre. Li consiglio a tutti coloro (uomini e donne indistintamente) che abbiano a cuore il futuro dell'umanità. Sembra forse esagerato e retorico. Ma non è così. Un bambino E' il futuro. Questa è la chance che abbiamo OGGI per costruire una realtà migliore DOMANI.
- Carlos Gonzàles: Un dono per tutta la vita. Guida all'allattamento materno.
- Carlos Gonzàles: Bésame mucho. Come crescere i vostri figli con amore.
- Alessandra Bortolotti: I cuccioli non dormono da soli. Il sonno dei bambini oltre i metodi e i pregiudizi.
- Alessandra Bortolotti: E se poi prende il vizio? Pregiudizi culturali e bisogni irrinunciabili dei nostri bambini.