giovedì 24 novembre 2011

I'm not a witch, yet



Come si sopravvive ad una emicrania non-stop di 18 ore filate?
In tre modi: primo, avendo molta pazienza; secondo, crogiolandosi nell'ipotesi di tagliarsi la testa di netto dal collo ; terzo, sperando nell'intervento cosmico che,  mettendo in atto forze sconosciute in tuo favore, possa risolvere "magicamente" la situazione.
Ieri sono sopravvissuta utilizzando il primo e il terzo metodo. A tratti il secondo!
Per tratti brevi, tuttavia.
Oggi sono qui, viva (il che è già molto) e vegeta.
Mi consolerò con qualche pulizia casalinga, un'ennesima visione de "La compagnia dell'Anello" e un pensiero di Bene a tutti coloro che soffrono del mio stesso problema nel mondo. Anzi, per non far torto a nessuno, che soffrono e basta. Perchè fare dei distinguo?
E la cosa buffa in tutto questo - se c'è una cosa buffa - è che sono anche pranoterapeuta!
Quindi a rigor di logica, dovrei sapermi curare da sola.
Invece no. 
Nel libretto di istruzioni per i "guaritori" è tatuata sulla pelle (io il tatuaggio non vi dico dove ce l'ho) una postilla scritta in piccolo che recita così:
"Cara guaritrice N° XY, i tuoi poteri saranno validi per tutti gli esseri viventi senza distinzione di specie (anche gli animali hanno la loro importanza), razza, colore, religione, terra o pianeta di provenienza (perchè anche gli alieni hanno i loro problemucci). Tuttavia tali poteri potranno essere rivolti verso la guaritrice stessa solo in momenti di suo benessere fisico e psichico. Il dolore infatti interrompe qualsiasi canale di comunicazione tra il taumaturgo e la fonte dell'energia a cui attinge".
Traduzione: se hai un attacco di emicrania da sbarellamento acuto sono solo cavoli tuoi e di chi ti deve sopportare in versione felce rinsecchita!!!

Ecco.
Quando si dice essere nati "prediletti".
Francesca

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