giovedì 17 novembre 2011

El Dorado



La verità è che ho fallito.
Nonostante i talenti, nonostante i buoni propositi.
Ho imparato. Questo è certo.
Ma non uno di tutti gli obiettivi che mi ero preposta, non uno dei miei sogni si è realizzato nel corso degli anni.
Continuo ad imparare.
Dello stratega che mi vuole in piedi e scattante nonostante la sconfitta non conosco il viso.
Ne odo solo la voce, tramite uno dei molti "talenti" - presumibilmente andati sprecati - che possiedo.
Di certo è stata colpa mia.
Sono stata troppo debole o troppo sensibile o troppo generosa o troppo radicale nei miei principi.
Ora pago.
A dirla tutta, sono anni che pago. E non ho mai smesso.
Se rifarei tutto da capo?
No, sono troppo stanca per lasciarmi anche solo andare ad un simile pensiero.
Non avrei certo la forza di ricominciare.
Ma continuo ad imparare dai miei fallimenti.
Sono diventata una specie di esperta in questo settore.
E' la mia scusa migliore per continuare ad andare avanti, pur con le ginocchia che sanguinano e la faccia immersa nella mota.

Imparo. 
Perchè, non lo so più.
Ma sono qui. E resisto. Abbracciata ai miei difetti.
Nonostante il dolore, nonostante l'amarezza e la disillusione.
Nonostante gli abbandoni, le crepe sui muri e nel cuore, nonostante il tempo che passa e ritorna, uguale a se stesso eppur sempre mutevole.
Perchè io sono davvero l'Araba Fenice.
Che qualcuno lo sappia oppure no.

Francesca

4 commenti:

  1. cara Francesca vorrei tanto dirti qualcosa che ti possa tirare su........(come fai tu con me)
    ma purtroppo nn riesco .
    mi spiace tanto sentirti cosi giu
    ma forse e solo un momento sai persone come noi che hanno valori sono destinate a perdere
    perchè diamo fastidio e nn possiamo vincere con chi nn si mette in discussione .
    ma io preferisco essere triste perchè ho perso che sapere che ho vinto a discapito di chi e migliore di me solo perchè o barato
    quell'idea mi farebbe stare peggio della sconfitta
    ma sai che soddisfazione quando vinciamo contro i bari
    vedrai che arriveranno anche per te i momenti belli
    per ora ripensa alle soddisfazione passate
    e nn chiuderti nn fare i miei errori
    ricorda tu hai una responsabilità in più
    tu sei la mia musa
    con affetto paolo

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  2. Caro Paolo,
    io non sono triste.
    Le consapevolezze non portano tristezza ma solo amarezza.
    E non c'è nulla che possa consolarmi per il semplice fatto che non devo essere consolata: devo guardare oltre, andare avanti. Da sola. Con le mie proprie forze, come ho sempre fatto.
    Questi momenti sono sì dolorosi ma anche preziosi, perchè aiutano ciascuno a guardare in profondità con chiarezza, senza mezzi termini.
    Io di responsabilità ne ho molte, e lo so. E non intendo certo sottrarmi ad esse.
    La forza deriva dalla consapevolezza.
    Ma la consapevolezza (quando arriva) fa sempre un po' male.
    Come quando medichi una ferita sporca.
    Sai che è la cosa giusta ma sai che non sarà piacevole.
    Poi arrivano le bende pulite, gli antibiotici e il tuo corpo comincia a guarire.
    La differenza rispetto alla gioventù è che allora sentivo solo il dolore. Ora - quando sento dolore - so che presto arriveranno gli antibiotici.
    E non è per nulla poco!

    Francesca

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  3. Io lo so che sei l'Araba Fenice...l'ho pure dimostrato nei sotterranei in teatro e nessuno può contestare nulla a riguardo!
    Classico mio inizio giocherellone e sdrammatizzante prima di passare al serio...
    ...credo proprio che siano le uniche cose da fare: imparare, prendere consapevolezza e andare avanti...è faticoso lo so bene come pure ho imparato che diventare esperti di quel settore possa essere una virtù di cui spesso andar fieri.
    Le tue metafore sono bellissime e azzeccatissime e pur non conoscendoti, ignorando quindi le innumerevoli sfumature del tuo essere, mi permetto di esprimere un mio pensiero, sai, probabilmente il tuo modo di affrontare le sconfitte che consideri la scusa migliore per andare avanti è già di per sè una vittoria, certo diversa, che non corrisponde al raggiungimento di un obiettivo preposto, ma poi nel corso del tempo capita spesso che gli obiettivi cambiano, si adeguano a quel che è più adatto a noi, basta avere la serenità, la sensibilità per attirare ciò o meglio per sentirlo che è veramente così...e questo meccanismo l'hai spiegato molto bene nel tuo post "Sole a mezzanotte".

    La citazione circa il tuo pseudonimo a fine post la interpreto nell'unico modo possibile: un altro segnale di vittoria!

    Questo mio commento non vuole essere invadente tantomeno consolante o incoraggiante ma ovvio un post come questo dà modo di rivivere dei propri momenti e quindi di riflettere, così ho voluto semplicemente esprimermi.

    Carla

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  4. Cara Carla,
    grazie.
    Di cuore.
    Altro da dir non ho.

    Francesca

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