giovedì 27 febbraio 2014

I dolori della giovane Giordanino*




Stasera avrei voluto preparare gli gnocchi al gorgonzola.
E invece no.
Invece mi tocca studiare la sinfonia degli addii.
E in più fuori piove e fa un freddo cane.

Ah, quanto vorrei avere una tazza bollente di vin brulè!
Invece - di nuovo! - no.
Invece mi è toccato in sorte uno Spic & Span sotto forma di tè da macchinetta automatica.
Ottimo per sgrassare i fornelli.
Un po' meno per riscaldare lo stomaco.
Oddio....
In verità lo stomaco si è scaldato.
Ma temo si sia anche un po' bucato!
Effetti collaterali imprevisti dello Spic & Span.

Domani pioggia.
Almeno da previsioni.
Mi chiedo: ma saranno le previsioni ad azzeccare la realtà o noi a creare con le nostre menti la realtà secondo le previsioni?
Lasciamo perdere con i cincischiamenti metafisici.
E' meglio dedicarsi ad Haydn.
Almeno per oggi.

Nathaniel

* che di giovane ormai ha ben poco!


mercoledì 26 febbraio 2014

Dal nulla verso il Tutto



Per poter essere messi in condizione di risalire bisogna necessariamente toccare il fondo.
Magari più di una volta.
E lì, nelle tenebre più oscure, braccati dai propri stessi demoni, 
una Luce appare.
La Luce di tutte le Luci.
E il miracolo avviene.

Nathaniel

sabato 22 febbraio 2014

Oboe d'amore




DEDICATO A FRANCESCO

A volte la vita sa metterci davvero a dura prova.
Veniamo traditi da coloro in cui riponevamo la fiducia più cieca, scopriamo di essere stati ingannati - magari per anni - e di aver vissuto di fatto una esistenza fittizia accanto a persone che non conoscevamo affatto e spesso di ciò - beffa delle beffe - non possiamo che lamentarci con noi stessi, con la nostra incapacità di vedere la verità al di là del velo di Maya, magari per pigrizia, magari per sofferenza, magari per abitudine.
Quando però tale verità non può più essere nascosta ai nostri occhi e ci colpisce in faccia con tutto il suo livido fetore noi rimaniamo storditi, paralizzati, incapaci di proferir parola, di muovere anche solo un singolo passo in una qualunque direzione.
Si diventa statue innanzi alla verità, come se si fosse stati colpiti dallo sguardo di Medusa.
E come statue si osserva il mondo esterno che vorticosamente continua a muoversi intorno a noi, con nostro sommo stupore. 
Il silenzio assordante del dolore interiore stride con il rumore spesso fuori luogo della società "civile", che di civile - ahimè - non conserva più molto se non l'apparenza.
Tuttavia è da tempo ormai che ho smesso di considerare tali avvenimenti come una rovina.
In effetti li vivo più come un'opportunità.
Il dolore purifica, brucia le scorie inutili di un sistema di pensiero che non ci serve.
Ci vuole coraggio per sentire il dolore.
Solo i pavidi e i narcisisti preferiscono glissare sulla percezione del dolore per diventare - consapevolmente o meno - qualcosa di disumano, di atrocemente super partes.
Vorrei avere parole di coraggio e speranza da indirizzare a coloro che soffrono in questo momento.
Ma sarebbe facile e discutibilmente ipocrita.
Arrivare alla verità richiede sacrificio.
E spesso ciò che si deve sacrificare è proprio la parte più segreta e intima di noi stessi.
Non in senso fisico ovviamente - chè lo stoicismo proprio non è una corrente filosofica da me apprezzata.
Noi stessi intesi come modo di vedere, di pensare, di credere.
E' il simbolismo della morte e Resurrezione del Cristo: morire e risorgere nella carne non ha alcun valore per l'evoluzione dell'uomo. E' solo una magia da stregoni di quart'ordine, che non porta alcun vantaggio esistenziale.
Ma morire a livello animico e Risorgere con un nuovo modo di vedere, di sentire, di pensare cambia la prospettiva della vita, financo la concezione, la definizione della vita stessa.
E' un sacrificio voluto, desiderato, ponderato e metabolizzato per un fine, per uno scopo superiore.
Se si hanno la forza e la determinazione di rivolgersi alla parte divina che giace spesso dimenticata in ciascuno di noi e si fa appello alla sua capacità innata di trasformare il piombo in oro si avranno delle chances di uscire dalla crisalide e di divenire farfalle.

Per volare chissà dove nello sconfinato cielo delle possibilità cosmiche.

Nathaniel


venerdì 21 febbraio 2014

Ritorno al futuro




Stamattina, sempre passando il famoso aspirapolvere (che evidentemente è in grado di far germinar le idee - almeno nel mio caso) mi è venuta in mente la parola "gnosis".
Cosa voglia davvero significare.
Nel profondo.

Ieri non avevo proprio voglia di conoscere alcunchè.
Ero chiusa, rintanata dentro le caverne del mio subconscio.
E lì il mio clone primordiale cercava rozzamente di accendere un fuoco e di dar la caccia a qualche animale preistorico con la sua clava.
Nulla più di questo.

Oggi - sarà forse per via del pur pallido sole spuntato sopra i tetti - ho abbandonato il mio clone nel paleozoico e ho fatto ritorno alla realtà presente.
E poi dicono che i viaggi nel tempo non siano possibili!
Puah! Baggianate iperrealiste di gente senza spirito nè fantasia....

Dai dinosauri alla gnosis il passo non è breve.
Eppure ciò nella mente accade in un nanosecondo.
E così, sospesa in una bolla fluttuante multi-dimensionale, con in mano il mio amico Bosch e una camicia da notte ancora indosso, la mente ha ricominciato a funzionare a 8 mila giri al secondo, dopo la battuta d'arresto del giorno precedente.

Gnosis.
Gnosticismo.
Cosmologico e non.
Le solite domande del caso: chi siamo? Da dove veniamo? Perchè non c'è mai un bagno quando se ne ha davvero bisogno?

Forse per circoscrivere il campo d'azione basterebbe concentrarsi su quanto si conosce di se stessi.
Quanto si è disposti a rischiare della propria "normalità" per compiere un simile viaggio.
Quanto si è disposti a disimparare ciò che si è imparato, per dirla come Yoda.

Nella mia vita ho sempre rischiato tutto per ciò in cui credevo.
E non me ne sono mai pentita.
Anche laddove le mie "follie" mi hanno condotto verso la rovina.

E' un cammino difficile quello del "dis-imparato".
E' una sorta di labirinto con una sola uscita che si percorre bendati, come topi in un esperimento di laboratorio.
Se si è disposti a diventare dei topi per poter ridiventare umani una volta trovato il centro del labirinto allora - forse - si può avere la fortuna (che fortuna non è ma è solo merito) di diventare più che umani.
Non è una gara.
Non ci sono trofei alla fine di un simile percorso.
L'unico trofeo è la consapevolezza che rimane di sapere dentro di sè - senza ombra di dubbio - chi si è.
Di conoscere (ecco la gnosis) il proprio nome.
Non quello d'anagrafe.
Il proprio nome animico, che forse non ha nemmeno lettere dicibili per l'intelletto umano.

E quello che rimane - alla fine - è solo un immenso silenzio, denso come l'oceano e percorribile come l'universo.
Basta solo esser coscienti di poterlo fare.

Nathaniel





giovedì 20 febbraio 2014

Al grande P.



Non sono atterrata su questo pianeta per subirne le miserie e le macchinazioni da mercato
ma solo per suggerne la bellezza e regalare - in cambio - tutta me stessa.

Nathaniel

Topic




Grazie al M° Di Tonno!

Nathaniel

Andate e ritorni



Riflettevo che tra qualche giorno la mia avventura aquilana giungerà al termine e così tornerò nella mia amata Torino.
Qui lascio amici e tanti sorrisi, le montagne che mi hanno fatto compagnia e una moltitudine di musica.
Ma si sa... Bisogna sempre tornare a casa, prima o poi.
Quindi Piemonte aspettami: sto arrivando!!!

Nathaniel

martedì 18 febbraio 2014

Physical Paradox or psychosis?




Stamani mentre passavo l'aspirapolvere sul tappeto del corridoio avevo due pensieri fissi in testa: la trasformata di Fourier e il saldo del mio conto bancario. 
Mi chiedevo se con 118 euro totali potessi permettermi contemporaneamente una ceretta e la carne per la boeuf bourguignonne. Ho stabilito che della carne potevo fare a meno ma della ceretta proprio no.
E ho scelto con oculatezza. 
La trasformata di Fourier invece mi balenava in mente per via della musica: stiamo cercando un nome valido da dare al trio e mi sembrava opportuno - invece di scegliere le solite banalità legate ai compositori - creare un collegamento tra la musica e la fisica o la matematica, che di fatto sono anch'esse forme d'arte. 
Senza escludere che tale scelta sarebbe un palese omaggio alla mia/nostra fissazione con la fisica quantistica.
Ho però scoperto facendo una rapida ricerca in internet che altre persone avevano avuto prima di me la medesima idea: con mio profondo stupore ho trovato trii dedicati a Godel, a Heisenberg, a Escher (che matematico non è ma di stravaganze prospettiche si intende non poco!).
Di buono c'è che a Fourier nessuno finora ha pensato e nemmeno a Riemann o a Planck.
Escluderei a priori un nome come Einstein dalla lista delle probabilità: sarebbe eccessivamente altisonante e darebbe una visione del nostro trio altamente autocelebrativa. 
E noi non siamo certo personaggi di quella natura.
Tornata a casa dopo la ceretta - e con 25 euro in meno sul conto, il che porta il mio saldo a ben 93 euro - mi sono chiesta perchè non esistano corsi amatoriali di fisica per adulti: mi iscriverei al volo, se solo qualcuno decidesse di insegnare una materia tanto ostica ed impervia.
Certo non pretenderei di diventare un fisico di professione ma sentirmi profondamente ignorante in una materia che mi appassiona così tanto mi arreca un senso di disagio ben peggiore di quello procuratomi dal mio estratto conto. 
Non so esattamente cosa abbiano in comune una ceretta, gli euro e Niels Bohr eppure se questa equazione è venuta formandosi via via nella mia testa un insieme che li comprenda dovrà pur esistere, anche solo nel mio cervello.
Sarà che a parlare di Troposfera a colazione si fanno a volte ragionamenti al di sopra delle righe.
E il meccanismo celebrale inizia a muoversi in una direzione tutta sua, quasi fuori controllo.
Ma cosa sia il controllo ormai ho smesso di domandarmelo.
E' questione che proprio esula dalla mia sfera di interessi.

Un metronomo gorgheggia in soggiorno.
E fuori c'è un caldo irreale, quasi che l'inverno si sia ritirato di colpo in soffitta lasciando agli zefiri primaverili libero accesso all'appartamento terrestre.
Cosa ne verrà fuori da questa giornata Dio solo lo sa.
E forse nemmeno Lui.
Il che - a ben guardare - non ha alcuna importanza.
Il feudo dei nostri pensieri non ha mai fossati larghi e accidentati abbastanza da impedire a ladri e conquistatori di fare il lavoro per cui la natura li ha creati.

Nathaniel


PS: L'immagine di copertina si riferisce al celebre paradosso del gatto di Schrodinger.
      Se volete sapere di che si tratta cliccate qui: Paradosso del gatto di Schrodinger
      E se vi piacciono i paradossi ve ne propongo uno tra i più famosi e antichi della storia:
      Il cretese Epamenide sostiene che "Tutti i cretesi sono bugiardi".
      Buon arrovellamento celebrale a tutti!






lunedì 17 febbraio 2014

Apollo Smintheus



"Godel non ha distrutto la matematica. L'ha ispirata. Tutti sono stati ispirati da Godel, in particolare Turing. Cantor ha dimostrato che si possono aggiungere sempre nuovi infiniti all'infinito. Godel ha dimostrato che si possono aggiungere sempre nuovi assiomi alla matematica... e non pensare che sia sempre possibile provare una cosa vera. Turing ha dimostrato che esistono dei programmi informatici che non terminano mai. 
E' elettrizzante, se ci pensi."

SCARLETT THOMAS - PopCo

Non vi capita mai di leggere un libro e improvvisamente desiderare di fare qualcosa di straordinario della vostra vita?
A me sì.
Certo bisognerebbe mettersi d'accordo su cosa significhi rendere "straordinaria" la propria esistenza.
Di certo vuol dire renderla fuori dell'ordinario.
Ma cosa è "ordinario" a questo mondo?
Dovremmo prima concentrarci su questo.
Noi mangiamo le mucche: è un fatto "normale".
Ma andatelo a spiegare ad un indiano (dell'India, non a quello simile a Toro Seduto).
Noi mangiamo anche il maiale.
Ma provate ad offrire una carbonara ad un musulmano (oddio, a me è anche capitato di dar da mangiare una carbonara ad una tribù di uomini blu del deserto dentro una tenda alle pendici del Sahara in cui ho anche suonato il violino in ginocchio su un tappeto persiano, ma questa è un'altra storia...).

Quindi la normalità in cosa si concretizza?
E' un fatto culturale o è solo un insieme di fattori determinanti (e determinati da) un'abitudine talmente consolidata nel tempo e dal tempo da convincerci a darla per scontata?
Domande bizzarre per un lunedì mattina sui generis.
In ogni caso - mettendosi d'accordo o meno sul concetto di "normalità" - insisto sul fatto che a fronte di certe letture la voglia di compiere imprese al di là dell'ordinario mi assale come l'ossessivo-compulsivo sente la vitale necessità di camminare solo sulle mattonelle bianche del suo pavimento a scacchi.
Nell'ordine mi piacerebbe partire per un viaggio nello spazio con una navicella inventata e pilotata da me - anche se non si sa bene con quali mezzi sia pratici che ideativi -; scovare le prove di una vita aliena sul nostro pianeta nascoste in un antro segreto di qualche piramide ancora da disseppellire; scrivere un romanzo che cambierà la vita di chi lo legge dopo essermi rintanata per un anno in un monastero disabitato e privo di riscaldamento (che per me significa il massimo del sacrificio); cadere in un qualche buco cosmico-temporale che disveli alla mia coscienza in un nanosecondo i segreti dell'universo, dell'antimateria e della sovrapposizione dimensionale degli universi paralleli.

Sì lo so... E' solo lunedì mattina.
Dovrei concentrarmi su fatti pratici come mettere mano al violino, stirare qualche camicia e preparare un pranzo decente.
Ma la mente - la mia in particolare - è fatta così: incapace di restare coi piedi in terra per più di qualche giorno, a meno che non vi sia costretta dalle circostanze.
Certo Scarlett Thomas ha una grossa responsabilità in questo, almeno nei miei riguardi.
Ma - in fondo - non siamo noi stessi a guidare i nostri destini verso ciò di cui abbiamo più bisogno per evolverci?
Tendo ad esserne convinta ogni giorno di più.
Quindi bando alle ciance!
La fantasia non ha mai ucciso nessuno.
Anzi: ha permesso all'uomo di essere ciò che oggi è.
Qualcuno di ciò si lamenterà, qualcuno applaudirà.
Dal canto mio ribatterò solo con una frase della Thomas tratta dal romanzo "Che fine ha fatto Mr. Y?" : La materia va codificata, prima che possa significare qualcosa. E il pensiero è ciò che codifica la materia. Il pensiero decide dove si trova l'elettrone.

Decidete dunque strada facendo dove si trovano i vostri elettroni.
Buona ricerca a tutti!

Nathaniel


domenica 16 febbraio 2014

Ufologia



Eccoci finalmente alla (quasi) fine del primo giorno di riposo dopo aver terminato la "Quarta-Tournée" (ossia la tournée con Massimo Quarta in giro per l'Abruzzo e non).
No, la boeuf bourguignonne proprio non sono riuscita a prepararla: tra sistemare la casa devastata da giorni di incuria causa concerti e viaggi e la passeggiata mattutina presso il vulcano (spento, è ovvio) della zona non mi è rimasto tempo. Mi sono consolata (o ci siamo, fate un po' voi) con un piatto di maccheroni panna, spinaci e salsiccia cucinati in tutta fretta mentre la fame incalzava all'alba delle ore 14.
Oggi sole.
Non ho controllato il bollettino metereologico per i prossimi giorni ma mi auguro sinceramente che la pioggia desista dal cadere su queste valli almeno per qualche tempo: ho l'albero di Natale ancora da disfare e vorrei poter riporre palline, lucette e rami di (finto) pino illuminata dai caldi raggi solari piuttosto che immersa in una lugubre atmosfera nuvolosa degna del "Transilvania Express".

Domani si ricomincia: Sevcik, prima sinfonia di Mendelsshon, trio elegiaco n°1 di Rachmaninov.
Ma tra qui e la mattina di domani ci sono ben 14 ore.
E secondo voi come le impiegherò?
Mmmmmm.... Mumble mumble....
Di recente ho appeso nel mio (o nostro, fate di nuovo voi) living room la mappa del gioco di Skyrim per PS3 (vedi illustrazione inizio pagina) : una vera mappa degna del tesoro di un pirata favolosamente ricco e incredibilmente scaltro.
Quindi, Signore e Signori, come si dice dalle mie (quasi) parti: A BIENTOT!!!!!!!
Ho un lavoro da sbrigare.... :0)

Nathaniel

PS: So che qualcuno si chiederà con chi divido la mia vita qui in quel de L'Aquila.
      Volete vedere una foto???
      Eccovi accontentati!
       
       

Ihihihihihih!!

sabato 15 febbraio 2014

Molisando



E così in questi giorni tante cose giungono al termine.
Solo per ricominciare, ovviamente.
Il sole a L'Aquila splende alto. 
Le montagne innevate rilucono indomite nell'orizzonte non troppo lontano.
E stasera sarà la sesta - e ultima - volta che suonerò l'Egmont.
Domani, se le forze residue mi assistono, preparerò la beuf bourguignonne by Julia Child.
Non prima di aver camminato un paio d'ore per smaltire la stanchezza accumulata nei viaggi, di aver stirato montagne di panni abbandonati da giorni sullo stendino e di aver pulito la coscienza musicale con qualche ora di Sevcik e della prima sinfonia di Mendelsshon.

Haydn mi fa compagnia mentre scrivo queste poche righe.
Gli amici - vicini e lontani - sono nei miei pensieri, stanchi forse ma sempre generosi.

Un abbraccio a tutti i lettori che mi seguono da tempo e a tutti i neofiti.
Nathaniel