domenica 15 marzo 2015

Senza paracadute


S.F.Berardini, Sisifo, cm 70×80, acrilico su tela, 2002


L'errore più comune in questa vita è aspettarsi dagli altri quello che solo noi possiamo fare.
E' per questo che spesso si vive di frustrazioni, di fraintendimenti e - cosa ancor peggiore - di delusioni costanti.
Non ci si può aspettare che un altro sopperisca ai nostri bisogni, che un altro comprenda fino in fondo la nostra natura, che un altro analizzi in eterno i nostri traumi e ci aiuti a superarli.
Così facendo si sta solo demandando a qualcuno diverso da noi una responsabilità che solo a noi compete.
Ci si impedisce di crescere. 
Ci si impedisce di realizzarsi come esseri umani nel modo più completo ed appagante.

Chi ci sta vicino può solo sostenerci ma il "lavoro" spetta a noi, a noi soltanto.
E in ogni caso chi ha deciso di condividere la sua vita con noi merita la nostra parte migliore, non la "pattumiera", gli scarti o i travagli più oscuri.
Non sto certo asserendo che con le persone che amiamo e che ci amano dobbiamo coltivare un rapporto superficiale e di mancanza di comunicazione e comunanza d'intenti.
Tutt'altro.
Sto solo dicendo che troppo spesso la persona che ci sta accanto diventa il bidone dei rifiuti su cui scaricare la nostra rabbia, tutto il nostro "irrisolto".
Essere liberi significa anche essere liberi dalla dipendenza dell'altro, chiunque questo altro sia.
Dipendenza non è solo "aver bisogno" in bene ma anche - purtroppo - in male.
Dipendenza è qualcosa che ci lega e lega l'altro con catene pesanti, con pensieri pesanti, con orizzonti pesanti.

Al prossimo dobbiamo imparare a regalare la nostra libertà, non la nostra dipendenza.
Altrimenti qualsiasi rapporto basato su un simile fraintendimento sarà  inevitabilmente destinato al fallimento o alla cancrena, in un eterno ritorno di tragedie scambiate per idilli.

Prana



Giocando s'impara





Giocando con la fattoria virtuale "Hay Day" sul mio cellulare ho fatto una scoperta (empirica) straordinaria: il pensiero DAVVERO attira o allontana ciò che ci serve.
E' la nostra predisposizione mentale che rende l'oggetto da noi bramato facilmente ottenibile oppure no.
Ad esempio: se devo espandere il mio granaio e mi servono dei rotoli di nastro adesivo e se il sistema virtuale si ostina a non darmi i benedetti rotoli, io dentro di me comincerò a pensare che ottenere il nastro adesivo e' difficile. 
Quando non impossibile.
Tutte le volte che andrò al mercato virtuale per comprare la merce, sfoglierò i vari articoli in vendita con una preoccupazione costante: "Mi serve il nastro adesivo. Ma ce la farò davvero a trovarlo? Mi serve ma è difficile. Infatti continuo a trovare le viti, ma di quelle ne ho tantissime e non me ne faccio nulla! Anzi, sono costretta a venderle. Eppure continuo a trovarle..."
Perchè continuo a trovare le viti e non i rotoli di nastro adesivo?
Alcuni potrebbero dire che il sistema del gioco SA che a me serve il nastro adesivo e fa in modo di rendermi la vita difficile al fine di farmi stare più ore dietro lo schermo e - come estrema conseguenza - farmi desistere inducendomi a comprare con denaro REALE dei diamanti fittizi che all'interno del gioco funzionano come un passpartout. 
Coi diamanti si può fare tutto: costruire l'incostruibile, bypassare l'oggetto che non si trova, materializzare ciò che ci serve.

Hay Day non è diverso dalla realtà, dalla Matrix.
Nella Matrix il sistema ci rende difficile trovare ciò che vogliamo.
Perchè?
Perchè il pensiero che noi veniamo indotti a formulare è: "Ottenere denaro è difficile. Avere un lavoro è difficile. Vivere agiatamente è solo per pochi eletti".
Il sistema ci bombarda costantemente con questi messaggi. 
E noi finiamo per crederci.
Il nostro pensiero entra in REALE comunicazione WIFI col sistema Matrix e noi andiamo così a creare il software della nostra esistenza. 
Siamo spinti a farlo, dalla Matrix stessa.
E non siamo capaci di "uscire dalla ruota" come un criceto fino a quando non comprendiamo il nostro reale potere.

Capito questo ho deciso di fare un esperimento.
Sono tornata su Hay Day e, entrata nel mercato virtuale, ho cominciato a pensare: "Ottenere il nastro adesivo è facile". Tuttavia la mente pensava questo, ma il software Francesca Giordanino era ancora convinta del contrario. Non è così facile uscire dalla schiavitù della credenza interiore! Magari...
Tuttavia dopo poco ho avuto la riprova che si può bypassare il problema.
Come?
Concentrandosi su altro, focalizzandosi su diverse priorità.

Ad un certo punto uno dei simpatici clienti che vengono alla fattoria per chiedere merci in cambio di denaro (virtuale) mi ha fatto una richiesta "difficile". Mi sono concentrata su tale richiesta. Sono andata al mercato e... volete sapere qual è stata la prima cosa che ho trovato in vendita?
Il nastro adesivo.
Già.
Perchè, mi chiederete?
Perchè la mente - "distratta" da un'altra richiesta - ha dimenticato per qualche istante la sua costante preoccupazione (la ricerca dell'adesivo) e le "difficoltà" ad essa legate. 
Il silenzio della mente ha fatto "cortocircuitare" il sistema Hay Day. 
Ovviamente gli "scettici" - di cui il mondo straripa - diranno che è il solito "caso".
Ma a me degli scettici poco (anzi nulla) importa.
A me interessa chi vede, non chi non vede e - peggio - ha scelto di non vedere.

Cortocircuitare il sistema Hay Day non è diverso dal cortocircuitare il sistema Matrix.
Anzi, è l'identica cosa.
Sono due software con leggi precise, codificate a tavolino che solo la creatività umana può stravolgere e talvolta addirittura piegare a proprio vantaggio.

Non siamo scimmie collegate ad una macchina che legge encefalogrammi e a cui un sedicente scienziato schiacciando un pulsante ORDINA di aver voglia di una banana o di una nocciolina.
Siamo Anime del Cosmo.

A noi spetta la libertà di esistere secondo le NOSTRE leggi.
Non quelle scritte in un PC obsoleto, con una ram che viaggia a 64 KB.
Noi non siamo Commodore 64 e non siamo le rane di "Frog".

Cerchiamo di capirlo, una volta per tutte.

Prana 








mercoledì 11 marzo 2015

Magia consapevole




Credere in se stessi è l'unica medicina a qualunque male.
Vedere pienamente se stessi è l'unico rimedio a qualunque sovrastruttura egoica.
Parlare per il Bene di tutti è il vero scopo della vita di chi si assume la responsabilità della propria esistenza.
Il Bene universale spesso non coincide con il bene della propria piccola esperienza di vita.
Sta a noi cogliere la differenza.
Si impara strada facendo, si impara a proprie spese, si impara perchè non si può far altro.
Quando si decide di non imparare ecco arrivare gli tsunami esistenziali.
Ecco che il nostro ego ha la meglio su di noi e su tutti coloro che ci circondano.
Ecco che vivere di "vendette" e "soprusi" diventa lo stile di vita a cui aspirare.

Bisogna essere spietati per uscire dalla Matrix.
Spietati con sè, spietati col prossimo, spietati con chiunque si dimostri poco saggio.
E non bisogna far mistero della propria spietatezza.
Spesso il mondo "zucchero e miele" che vogliono propinarci attraverso tv e cinema è un'idea balzana di chi intende comandare il mondo tramite la cortina di ferro della "paradisiaca apparenza".
Tutti dovrebbero vedere "Essi vivono" di John Carpenter e porsi delle domande.
E poi andare oltre. Non fermarsi alla paura, all'odio, alla chiusura.
Non intendo dire che la formula falsamente cristica del "porgi l'altra guancia" sia la soluzione.
No, anche quel messaggio - purtroppo - è pura manipolazione.
Nessuno può permettere ad un altro essere di violentarlo e lasciarlo libero di farlo nuovamente, ancora e ancora.
Non era questo che Cristo intendeva, non era certo quello che avrebbe voluto.

Bisogna essere consapevoli e agire nella consapevolezza.
Non cercare di "essere felici" bambinescamente e vivere nel mondo "fittizio" delle sit-com anni '80.
Bisogna avere il coraggio di sapere e riuscire ad andare oltre.
Senza aspettarsi nulla dagli altri.
Senza frignare perchè "il mondo non ci capisce".

Il mondo là fuori non è fatto per capirci ma per metterci alla prova ed insegnarci la verità.
Il tutto sta a capire se siamo pronti a ricevere la verità o siamo solo pronti a negarla e ad essere vittime lamentose della Matrix.

A ciascuna coscienza spetta la propria scelta.
In assoluta, totale, sacra libertà.

Prana

PS: L'immagine proposta come copertina è uno schema radionico noto come                            DESEMBARACADOR
       Per chi volesse saperne di più:    
       -  Magia Radionica, di Doriana Dellepiane, libro suggerito nel testo sui cristalli del          valente Angelo Balladori che potete trovare al link: Tecniche di Cristalloterapia.

lunedì 9 marzo 2015

Cieli caucasici




DEDICATO ALLA CARA HOBBIT DEL NORD E ALLA CHIAMATA DEL SUO HI FI

Crescere significa mutare.
Un seme cresce e si trasforma in albero.
Un bocciolo in rosa.
Una crisalide in farfalla.

E una personalità, come muta?
Drasticamente.
Sradicando da sè ogni appartenenza all'ordinaria condizione di schiavitù umana e concedendosi di coincidere completamente con l'Anima di cui è custode.

Crescere per un essere umano significa fare spazio. Diventare vuoto.
Così che l'Universo possa riempirne ogni singola molecola con la propria Luce.

Senza troppe parole.
Prana



lunedì 2 marzo 2015

Canali e fattorie




Quando l'uomo della tua vita ha rischiato di morire in un incidente aereo mentre tu ignara bighellonavi sul concerto di Brahms, improvvisamente il "superfluo" diventa ancora più superfluo.
La casa, il lavoro, gli avvocati, i calunniatori.
Ciò che conta è solo che la vita sia rimasta tale.
A tutto il resto c'è rimedio.

Dopo la tremenda botta di paura ho avuto un "down" talmente forte che mi sono scaricata sul cellulare "Hay Day", il videogioco idiota dove si coltivano ortaggi e si preparano latticini virtuali.
La psiche ha dei modi tutti suoi per "ri-bilanciare" il sistema nervoso!
Con buona pace di meditazioni tibetane e misurazioni col pendolino.

Almeno per una sera.
Da domani tornerò ad essere l'Elfa del Sud di sempre.

Prana