martedì 26 aprile 2011

Kill... Who?



Torno a casa da 2 giorni di vacanza e cosa trovo?
La parabola divelta con una spranga da qualche idiota del quartiere.
La ricetta migliore per far trasformare la Giordanino da "L'incantevole Creamy" a "Black Mamba".
Katana in arrivo.
La moto ce l'ho già.
Non mi resta che aspettare: l'assassino torna sempre sul luogo del delitto.
Poi non ditemi che non vi avevo avvisato.

venerdì 22 aprile 2011

Prima e dopo



Reminiscenze dal passato.
Mi rivedo con una valigia in mano mentre aspetto il taxi che dalla stazione dei bus mi porti davanti all'ingresso dell'Hochschule di Vienna. 
Molti spartiti in mano, la mia custodia verde a tracolla. 
E gli stessi sogni nel cuore.
L'età in questo non mi ha cambiata.
Sono passati anni e a detta di molti avrebbero dovuto sopraggiungere le disillusioni, il malcontento, quella che alcuni appellano "vita". 
Per me non è andata così.
Non mi sento affatto diversa dalla ragazza di allora, se non per un bagaglio di esperienze in più che va ad arricchire il mio essere, non il contrario.
Potrà sembrare strano ma tra le pagine della 2° sonata di Brahms rivivo lo stesso entusiasmo, la medesima compartecipazione di allora. Alcun cinismo è sopraggiunto a mutare la mia condizione di artista, nessuna disillusione, sebbene di difficoltà non posso certo dichiarare di non averne vissute.
Chi ama l'arte e per essa si spende in modo disinteressato acquista una fetta di immortalità.
Ad esser sincera nemmeno il mio viso lo vedo poi così mutato da allora mentre, affacciato ad una finestra, osservava la gente recarsi sul lungofiume prima di cena.
Forse ho imparato a "leggere" la vita con più disincanto, ma ciò non significa certo che io sia diventata disincantata. Il Tempo passa e mi arricchisce il Suo scorrere ma non mi toglie nulla, meno che mai l'emozione provata stando con la pelle a contatto con lo strumento e facendo scorrere la mia anima sotto le dita.
L'arte è sita fuori dal Tempo e dallo Spazio e trascina in una dimensione onirica tutti coloro che vi si dedicano con l'umiltà dell'abbandono amoroso.
Il violino è mio amante: su di esso ho pianto, ho riso, ho goduto e sofferto, in un continuo amplesso fatto di attese e ritorni, di abbracci talvolta negati, di inaspettati orgasmi.
E così è tutt'ora: come in un cerchio ideale io ritrovo il mio spirito stampato sul suo legno antico e il suo profumo inciso sulla mia pelle.
Essere artisti è come partecipare ad una iniziazione segreta: non c'è ritorno, bisogna sapersi assumere il peso e l'onore di un tale privilegio.
E tutta la pienezza divina che da esso deriva.

Francesca

PS: Ho messo all'inizio la foto di uno dei Parchi di Vienna per ricordarmi dove andavo a sfogare la rabbia quando proprio sembrava non dovessi far pace col concerto di Brahms!


Sul lungofiume invece mi rifugiavo la sera per bere una birra, leggere Goethe e ascoltare il tramestio giocoso dei passanti.

Formula 3


E' inutile. Bisogna arrendersi al fatto che la popolarità fa rima con demenzialità.
Più incredibilmente idiota sei, più sarai osannato perchè parli il linguaggio di milioni di idioti come te.
Qualcuno mi taccerà di classismo.
Ebbene, ma si può davvero sostenere che tutti gli uomini siano uguali?
A mio avviso è una bestemmia.
Tutti gli uomini hanno (o dovrebbero avere) eguali diritti; e questo è sacrosanto.
Ma ciò non vuol dir certo che siano uguali fra loro.
La vita in fondo è come il traffico.
E c'è qualcuno che oserebbe dire che tutti i guidatori sono uguali?
Nessuno lo farebbe mai.
Tutti hanno eguali diritti e doveri sulla strada, ma non guidano certo nello stesso modo.
C'è chi va a 35 km  all'ora anche sull'autostrada e chi tiene i 120 pur entro le mura cittadine.
C'è chi non mette mai una freccia, chi si parcheggia in tripla fila eppure non prende multe perchè è amico del vigile urbano di zona, chi parla al cellulare zigzagando fra le corsie mettendo a repentaglio la vita altrui.
E poi c'è chi rispetta tutte le regole ma si concede una sgasata di tanto in tanto perchè ha fretta, perchè è stufo di stare dietro all'idiota di turno che crea la coda dell'anno dietro di sè, o perchè magari vuole mettere alla prova la propria auto per vedere fino a che punto riesca a spingersi senza danno.
E non si può affermare che nella vita sia lo stesso?
Quante volte ci sentiamo frenati dall'imbecille del caso, incapace e ottuso, che ci sta davanti e non ci concede lo spazio che meritiamo? Quante volte ci misuriamo in prove difficili affrontando rischi in prima persona e poi ci rendiamo conto che il "furbo" del momento l'ha fatta franca alle nostre spalle? Quante volte nella vita consideriamo "nemico" un estraneo esattamente come succede in auto e siamo pronti a tutto pur di superarlo, distruggerlo, vaporizzarlo pur senza sapere nulla della sua storia umana? E quante volte il nostro giudizio si ferma all'esteriorità dell'individuo esattamente come accade con la carrozzeria di un'auto?
La vita è come il traffico. Non ci sono macchine uguali, non ci sono guidatori uguali.
Le strade sono uguali per tutti ma le possibilità di affrontarle no.
C'è chi è andato in una scuola guida migliore, chi ha imparato a guidare da solo, c'è chi ha una macchina più sicura, chi più veloce.
C'è chi si ferma spesso all'autogrill e chi fa tutta una tirata; chi ascolta la radio e chi no; chi ha l'aria condizionata e chi tiene semplicemente i finestrini abbassati.
Non venite a dirmi che tutti gli uomini sono uguali.
Altrimenti da domani inizio ad usare la vostra auto.
Francesca

giovedì 21 aprile 2011

Mazze e panelle.....



Ieri mattina è giunto a casa mia il libro di ricette dell'Artusi.
In un primo momento - non avendolo ordinato io - ho pensato a un qualche regalo di un ammiratore segreto, di un affezionato lettore del blog che volesse spingermi a pubblicare più ricette coadiuvate da illustrazioni e suggerimenti. Per un secondo mi sono sentita come la protagonista di "Julie and Julia" che riceveva addirittura cibarie dai suoi affezionati sostenitori virtuali.

Ahimè! Il sogno è durato poco. 
All'interno del pacco c'era tanto di biglietto di auguri di Pasqua con nome del mandatario.
Sigh, sob!  Quale nefasta delusione!!!
I miei sogni di gloria son miseramente crollati come una Saint Honorè tenuta fuori dal frigorifero!
Me tapina....
Comunque sfrutterò l'amaro scherzo del destino mettendo a frutto le ricette dell'Artusi.
Ne ho scorsa qualcuna velocemente e devo dire che sono una più succulenta dell'altra, soprattutto quelle relative ai capitoli "carni fritte" e "dolci al cucchiaio".
Certe smaialate che farebbero resuscitare un morto!
E visto che questo è periodo di Resurrezioni, direi che questo libro capita proprio a fagiuolo!!!
Alla prossima ricetta, dunque...
E cercate di sopravvivere alle feste pasquali!!!
Francesca

martedì 19 aprile 2011

Mani in pasta

Dopo giorni di larvale paziente attesa sono arrivati i primi sintomi della creatività ri-emergente. Ieri pomeriggio dopo aver letto "Il mercante di Venezia" è nata in me impellente l'esigenza di costruire qualcosa.
Certo, non sono più una bambina e i Lego non fan più per me (anche se di tanto in tanto me ne vien tentazione!).
Quindi mi sono ingegnata scartabellando nel mio "cassetto delle meraviglie" e ho tirato fuori un po' di attrezzi e materiali vari.
Il risultato è il seguente:
Cartiglio portachiavi

Ciondolo marino

Ciondolo spirale


Ciondolo triangolo
                                                        
Cartiglio egizio



Se a qualcuno dovessero piacere mi faccia sapere se ne desidera uno, indicando simbolo e colore preferito!!!
Buona giornata a tutti.

Francesca

venerdì 15 aprile 2011

Croce e delizia



Pasqua si avvicina.
Non sono cattolica quindi l'uovo o la colomba non mi riguardano.
Tiro un sospiro di sollievo a riguardo.
Rischiare di trovarmi una "collega" in casa che sbuca fuori seminuda da un ovale fatto di puro cioccolato sudamericano mi metterebbe in uno stato di ansia notevole!
Quindi ormai a tanto ci siamo ridotti: ad essere delle "sorprese".
Quasi quasi domani telefono alla Kinder per sapere se posso essere impiegata in qualche modo.
Mi faccio vestire da Barbie Violinista e mi faccio destinare alle bambine dai 7 ai 12 anni: avrò una macchina cabriolet, un fidanzato con la moto, un set di abiti firmati, uno Stradivari (di plastica ma è sempre meglio che niente) e una villa con piscina.
Certo, poi non sarò più padrona del mio corpo nè delle mie azioni ma qualche prezzo bisogna pur pagarlo, non vi pare? 
Francesca

Francesca

martedì 12 aprile 2011

Martedì: pesce


Gita fuori porta.
Marina di Cerveteri.
Passeggiata sulla spiaggia. Vento fresco. Mare calmo.
Qualche bagnante già in costume.
Pescatori che tiravano su le reti e buttavano in mare le torpedini morte.
Ho chiesto se potevano ancora "elettrizzare".
Mi hanno assicurato che no, da defunte sono assolutamente innocue.
Caffè tra una gru che metteva in acqua piccole barche a motore e una insenatura artificiale di grosse pietre.
Da una duna più alta delle altre ho lanciato una decina di sassi in mare, per ricordare i vecchi tempi.
Pace e un silenzio disteso tra il profumo delle onde e l'aroma dei motori nautici.
Intervallo con insalata di polpo e patate accompagnata da un bianco frizzante in una ex mensa per ferrovieri.
Polpo tenerissimo e vino che scendeva come una delizia nella gola assetata dalla camminata.
Infine raccolta di conchiglie prima di tornare a casa.

E pensare che c'è chi si rinchiude in un centro commerciale per godersi una giornata di riposo!
Francesca

lunedì 11 aprile 2011

“Percorsi Musicali 2011”
AGIMUS
Sezione di Roma 

"I Labirinti del Melos"
La musica nel cinema da Brahms a Cole Porter
 
Una serata particolare per un'artista unica nel suo genere.
Francesca Giordanino - accompagnata sapientemente al pianoforte
dal M° Antonello Maio - si muoverà attraverso 2 secoli di musica utilizzando
due strumenti distinti ma complementari: il violino e la voce.
Un concerto che - al pari di un ideale debutto -  ha un unico fine:
l'emozione della scoperta.
















Francesca Giordanino
                   Violino e Vocalist





                                  




                     
Antonello Maio
                 Pianoforte                                                     
Accademia di Romania - Venerdì 29 Aprile  2011 -  ore 19
P.le José de San Martin 1 – Roma

venerdì 8 aprile 2011

Tunnel



Stamattina con gli occhi ancora semichiusi dal sonno mentre già scorrevo le righe de "La bestia umana" mi sono chiesta come abbia potuto arrivare ai 30 anni senza aver mai letto Zola.
Fatalità, certamente. Un errore, un impiccio del Destino.
Un impiccio oserei dire scandalosamente invalidante.
E' ben vero che le miserie che il francese ha la capacità di inoculare quasi per via endovenosa rimangono appiccicate all'anima come una maledizione e forse sarebbero state mal digerite dal mio spirito giovanile votato all'idealismo reale.
Ma di certo questo è un rischio che ben avrei amato correre. Almeno a posteriori.
Zola non dà tregua. E' la mannaia che si posa sul collo dell'illusione e ne trancia qualunque filamento, senza pietà o rimorso alcuno. E' l'uomo che stolidamente vede la rovina avvicinarsi e non fa nulla per togliersi dai binari sui quali la propria locomotiva lo sta conducendo, disperatamente.
E' la storia di un'umanità che vede se stessa senza ipocrisie e si compiace pur della propria sozzura, dei propri delitti, del proprio "male".
Risalendo il fiume della narrazione si è completamente avvinti da questo magma di follia ineluttabile, una forza che spinge verso il basso, verso la disperazione, l'obnubilamento di ogni ragione umana, a favore di un totale accecante abbruttimento. E se per un poco la lucidità durante la lettura ti coglie, ti rendi conto che tu stesso spingi il piede sull'accelleratore della precognizione, che già cogli con il pensiero immaginifico l'orrore futuro e per esso parteggi, partecipando con avidità dell'inabissarsi dell'umano a favore di qualcosa d'altro.
Non è nemmeno bestiale, l'impulso, chè le bestie sanno e coltivano l'autoconservazione.
E' qualcosa di maligno e malato che fa di sè l'oggetto del proprio accanimento, un alito di genio malefico che costringe alla distruzione non solo della propria carne ma dell'idea stessa di essere umani.
"Ogni speranza è morta" - parafrasando Violetta.
Ad ogni frase si ode lo stridore del deragliamento, la sirena dell'inabissarsi verso regioni ignote e mostruose, ove nessuna regola del vivere quotidiano partecipa ancora di un senso qualsiasi.
Ed è dolcissima vertigine per gli occhi, coltello affilato nel cuore.

Francesca

giovedì 7 aprile 2011

A pieno regime

Cascata delle Marmore (Terni)

Dalla finestra della camera da letto vedo la mia moto.
Stamattina l'ho anche spolverata.
A metà tra passione pura e oggetto di arredamento.
Sono giorni in divenire, questi.
Riflettevo sul fatto che quando uno tsunami sta per arrivare, il mare si ritira.
Nella vita umana si verifica lo stesso fenomeno.
Quando un grande cambiamento è alle porte non solo si ha la sensazione di essere statici ma persino di tornare indietro. E' fisiologico. E' l'energia dell'Universo che si ritira per esplodere, per fare un balzo imperioso in avanti.
Quindi mi godo le giornate di ozio, di stasi e riflessione in cui ascolto il mondo dal mio angolo, in pace.
E mi arrivano a casa le storie di chi freneticamente si affanna alla ricerca del senso, di uno qualsiasi: si infilano dal buco della serratura per sussurrare all'orecchio frasi arrangiaticce e scontate, colme di livore e stanchezza.
C'è chi mi considererà snob e forse non si sbaglia.
E in fondo mi viene da pensare sorridendo: "Che importa, poi?"
Non ho più interesse a farmi amare da tutti. Quello è compito dei profeti o degli insicuri.
A me basta sapere che le persone che io amo in qualche modo ricambino il favore.
That's enough.
Francesca



sabato 2 aprile 2011

"Il Dio delle piccole cose"

Castello di Fontainebleau


Mi sveglio con "La bestia umana".
La signora del piano di sopra ha già acceso la lavatrice.
Il cielo è blu.
Dopo il vuoto cosmico della settimana ormai giunta al termine così poche ma solide certezze bastano.
In fondo non è poi male vivere di piccole cose.
Di tanto in tanto almeno...

Francesca

PS: Il titolo del post è un romanzo molto commovente di Arundhati Roy.