venerdì 22 aprile 2011

Prima e dopo



Reminiscenze dal passato.
Mi rivedo con una valigia in mano mentre aspetto il taxi che dalla stazione dei bus mi porti davanti all'ingresso dell'Hochschule di Vienna. 
Molti spartiti in mano, la mia custodia verde a tracolla. 
E gli stessi sogni nel cuore.
L'età in questo non mi ha cambiata.
Sono passati anni e a detta di molti avrebbero dovuto sopraggiungere le disillusioni, il malcontento, quella che alcuni appellano "vita". 
Per me non è andata così.
Non mi sento affatto diversa dalla ragazza di allora, se non per un bagaglio di esperienze in più che va ad arricchire il mio essere, non il contrario.
Potrà sembrare strano ma tra le pagine della 2° sonata di Brahms rivivo lo stesso entusiasmo, la medesima compartecipazione di allora. Alcun cinismo è sopraggiunto a mutare la mia condizione di artista, nessuna disillusione, sebbene di difficoltà non posso certo dichiarare di non averne vissute.
Chi ama l'arte e per essa si spende in modo disinteressato acquista una fetta di immortalità.
Ad esser sincera nemmeno il mio viso lo vedo poi così mutato da allora mentre, affacciato ad una finestra, osservava la gente recarsi sul lungofiume prima di cena.
Forse ho imparato a "leggere" la vita con più disincanto, ma ciò non significa certo che io sia diventata disincantata. Il Tempo passa e mi arricchisce il Suo scorrere ma non mi toglie nulla, meno che mai l'emozione provata stando con la pelle a contatto con lo strumento e facendo scorrere la mia anima sotto le dita.
L'arte è sita fuori dal Tempo e dallo Spazio e trascina in una dimensione onirica tutti coloro che vi si dedicano con l'umiltà dell'abbandono amoroso.
Il violino è mio amante: su di esso ho pianto, ho riso, ho goduto e sofferto, in un continuo amplesso fatto di attese e ritorni, di abbracci talvolta negati, di inaspettati orgasmi.
E così è tutt'ora: come in un cerchio ideale io ritrovo il mio spirito stampato sul suo legno antico e il suo profumo inciso sulla mia pelle.
Essere artisti è come partecipare ad una iniziazione segreta: non c'è ritorno, bisogna sapersi assumere il peso e l'onore di un tale privilegio.
E tutta la pienezza divina che da esso deriva.

Francesca

PS: Ho messo all'inizio la foto di uno dei Parchi di Vienna per ricordarmi dove andavo a sfogare la rabbia quando proprio sembrava non dovessi far pace col concerto di Brahms!


Sul lungofiume invece mi rifugiavo la sera per bere una birra, leggere Goethe e ascoltare il tramestio giocoso dei passanti.

1 commento:

  1. Bellissimo post Francesca... "Chi ama l'arte e per essa si spende in modo disinteressato acquista una fetta di immortalità... L'arte è sita fuori dal Tempo e dallo Spazio e trascina in una dimensione onirica tutti coloro che vi si dedicano con l'umiltà dell'abbandono amoroso."... Parole profonde e perfette, che posso solo condividere al 100%.

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