sabato 10 novembre 2012

The Secret




BREVE ESTRATTO DAL LIBRO "IL LAVORO PRATICO SU SE STESSI" DI E.J. GOLD.

Ad un essere umano completamente schiavo dell'oblio meccanico, può facilmente capitare, nel corso di uno o due giorni, di passare dal credersi potente come Dio al vedersi come un inutile ammasso di materia organica.

Quando la nostra identità è immersa nel sonno della macchina, noi ci identifichiamo completamente con quest'ultima e siamo soggetti alle sue reazioni automatiche agli stimoli interni ed esterni.

Ma se ci ricordiamo di osservarla con attenzione, possiamo effettivamente vedere, anche in una sola giornata, che la sua identità mentale cambia di continuo. Col tempo, capiremo chiaramente che fino a quando ci identificheremo con la macchina addormentata, oggi non saremo mai gli stessi che credevamo di essere ieri, nonostante una delle nostre maggiori illusioni sia di essere coerenti.

Siamo convinti di essere sempre gli stessi, e di pensare più o meno allo stesso modo, giorno dopo giorno e perfino anno dopo anno, nonostante abbiamo ampie prove che non sia così.

Diciamo di vivere nell'età della ragione, un'epoca di alti scopi morali, ma il XX Secolo, con i suoi Hitler e Mussolini e i suoi crimini commessi in nome di Cristo non è diverso dalla sanguinosa epoca medievale, con i crociati che marciavano verso la Terrasanta per commettere leggendarie atrocità. Atrocità che furono poi ripetute durante l'Inquisizione e che, in verità, erano ben poco diverse dalle efferatezze di Attila il re degli Unni e del famoso e delirante imperatore romano Caligola.

Proprio come i dittatori del primo Novecento, questi sanguinari personaggi non agirono da soli ma furono ampiamente aiutati e supportati da gente "ragionevole", gente che pensava di essere quello che tutti pensiamo di essere: persone buone, che dalla vita vogliono solo pace e tranquillità, che vogliono solo avere la possibilità di godersi i piaceri che la vita ha da offrire.

Il punto è che, per quanto ci piaccia vederci in questa luce, in verità siamo qualcosa di completamente diverso. Non possiamo illuderci che la macchina sia oggi quello che sarà domani, e neppure possiamo sollevarci al sopra di essa. Abbiamo così poca volontà che, nonostante le nostre migliori intenzioni ed i nostri più alti scopi, non siamo capaci di condizionare la sua natura. La macchina è in costante cambiamento, e poichè noi ci identifichiamo con essa, siamo costretti a seguirne gli incessabili mutamenti, permettendole di trascinarci lungo il sentiero dell'autodistruzione. 

La storia è un riflesso della nostra stessa natura, ed i nostri conflitti interiori somigliano moltissimo a quelli del mondo esterno. Ognuno di noi ha il suo Hitler personale, il suo Caligola, i suoi barbari e i suoi farneticanti maniaci.

(...) La vera identità non cambia mai, al contrario delle identità immaginarie, che continuamente si illudono di essere qualcosa di sempre diverso, proprio come dei bambini durante un gioco, che credono ciecamente alle loro fantasie.

Solo liberando la nostra vera identità dal sonno della macchina vedremo sgorgare la sorgente dell'attenzione, che può osservare in modo attivo ed imparziale tutte le attività e le manifestazioni della macchina dalla prospettiva di un nuovo ed immutabile sè. Ed è proprio per questo che viene spesso detta "terzo occhio".

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