Oggi in un breve spezzone video di un'intervista a non so chi ho sentito questa frase: "I cani sono maestri di virtù".
Ho visto il video sul mio cellulare perchè io non possiedo la tv e non la guardo da oltre 10 anni.
Mi chiedo se gli spettatori dinanzi a questa frase abbiano avuto i brividi come sono venuti a me.
Certo, nell'epoca del ribaltamento etico-linguistico questa frase rappresenta al meglio la "nuova era". Purtroppo, in senso completamente negativo.
Perchè? Ce l'ho a morte con i cani forse? Mi sono antipatici? Cosa mi hanno fatto?
Nulla, assolutamente nulla. A parte non essere umani.
Sono cani, sono animali, posseggono delle qualità e dei difetti come tutti gli animali ma di certo fra essi non possiamo includere la virtù.
La virtù e' una qualità UMANA, perchè? Perchè non è un istinto naturale la virtù, è qualcosa che si conquista, su cui si lavora, che si costruisce tramite la volontà di tendere al Bene.
E' la qualità che avevano i santi, gli uomini eccelsi, le persone di valore.
Dire che i cani sono maestri di virtù SOVVERTE totalmente non solo il significato stesso di virtù ma anche - il che è peggio - il significato che ha l'essere umano all'interno della creazione. L'uomo non è più colui che può coltivare con lo sforzo determinate qualità ma è un essere vivente fra tanti, nè meglio nè peggio, mediocre, la cui vita ha lo stesso significato di una formica o di una balena.
Ciò non potrebbe essere più falso. Il diritto degli animali a vivere in armonia col creato e di essere preservati non li pone allo stesso livello evolutivo dell'uomo, soprattutto per ciò che concerne il provare emozioni superiori.
Un cane non ha virtù, come non ce li ha una formica o un coleottero o una tigre.
Un cane ha istinti più o meno bonari e prova affetto verso il padrone. Comprende alcune parole come fa un bimbo di 2 anni e ha propensione - a seconda della razza - verso la vita sedentaria o attiva.
Non ha tuttavia un apparato mentale sviluppato al punto da poter essere in grado di coltivare una virtù, figuriamoci esserne maestro. Un cane non può coscientemente compiere uno sforzo per migliorare se stesso, per il semplice fatto che un cane non è cosciente di sè, a differenza dell'uomo.
E come può un essere non consapevole coltivare una virtù, o diventare addirittura maestro di virtù, ossia insegnare al prossimo come si può percorrere una via per ottenere quella determinata qualità?
Non è assolutamente possibile, infatti.
Allora perchè assistiamo un po' dovunque a questo ribaltamento linguistico che attribuisce agli animali doti che non possono avere (pur avendone altre intendiamoci)?
Perchè in questo modo si svilisce l'essere umano e il suo anelito verso la propria natura superiore (superiore in senso spirituale, non cominciamo a fare discorsi idioti da anni '40).
E guarda caso ridurre l'essere umano a un mero ammasso di carne ed emozioni basiche-inferiori come un animale è esattamente ciò che il sistema si è prefissato di fare in questi tempi difficili: più l'uomo si crede una macchina dotata solo di intelletto ed emozioni inferiori, più non aspirerà altro se non alla mera sopravvivenza (esattamente come fa un animale). Non aspirerà a dimensioni superiori dell'essere, non coltiverà più arte e sapere, nè guarderà a Maestri sapienti per eguagliare o almeno farsi ispirare dalle loro virtù.
Se un cane è maestro di virtù, mi basterà imitare un cane per essere a mia volta un virtuoso.
Nei millenni l'uomo ha guardato a Dio, ai Maestri, ai sapienti, a uomini colti e saggi per migliorare se stesso.
Ora vogliono imporci una cane come maestro.
Lo capite o no che c'è qualcosa che non va?
Lavorate, lavorate, lavorate.
Gli inganni diventeranno sempre maggiori.
La Vostra Francesca.
PS: Il significato letterale di virtù dal vocabolario: Disposizione dell'animo che spinge l'uomo a praticare e perseguire costantemente il bene, prescindendo da eventuali ricompense o castighi, tanto nella vita pubblica, quanto in quella privata: v. morale; v. intellettuale; essere un modello, un esempio di v.; amare, esercitare, praticare la v.